Introduzione
Alessandro Caramiello, capogruppo M5s in commissione Agricoltura alla Camera, ha espresso dure critiche verso il governo Meloni per la sua inazione contro il caporalato. Caramiello ha parlato con Fanpage.it all’indomani del tavolo istituito per affrontare il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori agricoli.
Critiche al Governo Meloni
Secondo Caramiello, il governo Meloni ha fatto molte promesse ma pochi fatti. Dopo la tragica morte di Satnam Singh a Latina, sono stati intensificati i controlli, ma Caramiello sostiene che si tratta solo di azioni di facciata. “Il problema del caporalato non nasce oggi,” afferma Caramiello, sottolineando che le promesse fatte nei vari tavoli di discussione non si sono tradotte in azioni concrete.
Proposte per le Vittime di Caporalato
La ministra Calderone ha proposto di estendere l’Assegno di inclusione alle vittime di caporalato, ma Caramiello è scettico: “Non c’è niente di concreto, solo parole scritte sull’acqua.” Anche la proposta di Coldiretti di un permesso di soggiorno temporaneo per chi denuncia il caporale è vista con sospetto, in quanto il governo Meloni considera il caporalato un problema legato solo agli extracomunitari, ignorando che il 30% degli sfruttati sono italiani o cittadini UE.
Critiche al Decreto Flussi
Caramiello critica anche il meccanismo del decreto Flussi, affermando che lascia spazio a situazioni di sfruttamento. Solo il 23,5% di chi ha partecipato al click day è riuscito a ottenere un contratto regolare. Caramiello accusa il governo di ignorare le vere necessità del mercato del lavoro, aggravando il problema.
Soluzioni Proposte
Per affrontare il problema alla radice, Caramiello propone l’abolizione della legge Bossi-Fini e l’implementazione dei decreti attuativi della legge anticaporalato del 2016. Inoltre, sottolinea l’importanza di utilizzare i 200 milioni di euro stanziati dal PNRR per superare gli insediamenti abusivi dei braccianti agricoli, risorse che finora non sono state utilizzate efficacemente.
Sicurezza sul Lavoro
Caramiello critica anche le politiche del governo sulla sicurezza sul lavoro, accusandolo di alimentare il senso di impunità. Le proposte del M5s includono l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro e l’istituzione di una Procura nazionale del lavoro. Secondo Caramiello, le misure attuali non sono sufficienti a fronteggiare l’aumento delle violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Conclusione
Le critiche di Alessandro Caramiello evidenziano una serie di problemi strutturali nel contrasto al caporalato e nella sicurezza sul lavoro in Italia. Secondo il capogruppo M5s, il governo Meloni deve passare dalle parole ai fatti per affrontare efficacemente queste emergenze.